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[How to Dismantle an Atomic Bomb - 2004]

mercoledì, marzo 05, 2008

Cronaca di compleanni (Parte I)

Salto a pie' pari la gita alle terme, non tanto perche' sia andata male o altro, ma perche' sono ancora senza foto da accompagnare. Ho portato la fotocamera, ma l'ultimo scatto risale al viaggio .... di andata. Portate pazienza ancora un po' ...

Parlo invece dei compleanni, mio e del CM, festeggiati sabato scorso. La data di nascita del CM e' 6 giorni posposta alla mia (anche se e' avvenuta 3 anni prima.... l'avreste mai detto?), cosi' uniamo le forze e festeggiamo assieme. La cosa e' vantaggiosa per due motivi: sicuramente la festa prende ancora piu' spessore, e soprattutto 2 cause sono meglio di una per radunare i commensali piu' riluttanti.

Questa volta pero' non voglio raccontare l'evento cronologicamente, provo invece a seguire (per quello che ricordo) gli eventi vissuti dai protagonisti della festa, dove per protagonisti intendo "gente la cui presenza ha dato una svolta piu' o meno decisa al corso della serata". E' stato forse un compleanno con imprevisti? Leggete e lo scoprite.

Il CM: partiamo dal leggendario pestering korean (grande Fabio), che si presenta in forma smagliante alle 17:30 al Gunbali (il nostro locale di fiducia) di Ōkubo. Si inizia sempre presto questo genere di ritrovi perche' cosi' la gente crede che si finisca in tempo per l'ultimo treno della sera. Illusi. Comunque dicevamo, il CM e' pompatissimo: arriva con la inseparabile Son Min armati entrambi di vistosi pacchi regalo. E io mi sento una merda pensando che non gli ho preso niente..... ma rimedio imboscando il mio nome nel regalo del Penny.
Inizia alla grande il CM, dopo la classica nama (birra non pastorizzata) di apertura si parte con il chamisul, e qui iniziano le stranezze.

Nella foto lo potete ammirare al momento di indossare la maglietta regalatogliali. Sembra il solito CM di sempre a dire il vero, ma.... vacilla. E vacilla ancora. Vuole andare in bagno ma non riesce a camminare da solo, cosi' lo dobbiamo portare di peso. All'uscita, il collasso. Lo stendiamo quindi su 3 sgabelli (tanto e' piccolo hahaha) addossati al muro e lo copriamo con i cappotti: sono solo le 9 e the show must go on, giusto?

Il suo epilogo sara' una litigata con la morosa sulla via di casa e la disperata ricerca di rintracciarci una volta riacciuffato il limite della sobrieta', ma noi -un po' perfidi e un po' vigliacchi- lo lasciamo alle grinfie della donna infuriata e ne perdiamo ogni traccia, fino ovviamente alla sua telefonata il giorno successivo.

Khan:Khan, per chi non lo conosce, e' il nostro buddy islamico. Imported from Bangladesh, Khan e' l'unico dei medio-orientali ad essere entrato nel nostro gruppo, e lo ha fatto con grande stile. Amiconi dai tempi della scuola, e' rimasto leggendario per le bottiglie di vodka portate in classe e degustate in loco. Non mangia carne di maiale, ma soprassiede sull'alcol.

Khan si e' superato: ha continuato a girare per la tavolata e ovunque si fermasse faceva ubriacare i poveracci in cui incappava.

La foto e' brutta, ma e' l'unica che lo immortala (maglietta verde) a fianco di Jitensha (che vuol dire bicicletta, e' ovviamente un soprannome) e Yumi, il ragazzo e la ragazza seduti alla sua sinistra. Alla sua destra c'e' invece Marvin e Kidokoro sensei. Sottolineo questo momento perche' Khan li ha fatti bere talmente tanto, iniziando a parlare di affari di coppie, e' uscito che a Yumi interessa Jitensha, e viceversa. Solo che la sventurata coppia, una volta ubriaca, si e' divisa: Yumi che voleva essere riaccompagnata a casa ci e' dovuta tornare da sola perche' il prode Jitensha, bello in stecca, voleva assolutamente venire al karaoke del dopo cena. Solo che si e' perso sulla via (...) ed e' finito a bere con la sorella di Eun Son e le sue amiche.

Tutto bene per Khan insomma, prestazione sopra le righe. Solo che pure lui, a serata ormai matura, inizia a sbarellare. E fin qui nulla di nuovo... pero' le sue condizioni precipitano vertiginosamente, e lo si trova prima abbracciato a un CM ancora in coma mentre gli sussurra "dai amico, alzati!!", poi in situazione di rigetto selvaggio, di cui segnaliamo l'ascensore, prima che assieme a Marvin riusciamo a portarlo in strada.



Da qui, l'epilogo: montiamo Khan in un taxi e ci assicuriamo che balbetti l'indirizzo giusto. Vengo contattato dal moribondo solo lunedi pomeriggio, e si era appena svegliato da quando era rincasato. Sempre tosto Khan, che ridacchia al telefono balbettando scuse sul fatto che i piatti a base di pollo fossero pochi. Poi, con tono imbarazzato domanda: "non e' che ho fatto cose strane vero?". No Khan, vai tranquillo. Fino allo prossimo ritrovo almeno.

Continua.....