Soundtrack del mese

U2 - City of Blinding Lights

[How to Dismantle an Atomic Bomb - 2004]

mercoledì, novembre 28, 2007

Metti un sabato e riempilo a dovere (...dopo)

Arrivato a Shinjuku, le scelte sono due: andare a controllare che al locale sia stata preparata la tavolata oppure passare a scuola a salutare Eun Son. Non ci penso molto e mi dirigo a Yoyogi.

Chi e' Eun Son?! Chi e'...?! ... lo spiego qui sotto.

Ne parlo qualche volta nei post, ma non l'ho mai presentata ufficialmente, Eun Son e' la persona che mi sopporta quotidianamente. La potete ammirare mentre sceglie accuratamente le verdure per la cena: oltre a essere una discreta (fortuna che non capisce l'italiano hahaha) cuoca e' una persona piena di interessi, e non ci si annoia mai a parlarci assieme.

Le piace moltissimo mangiare sushi e yakitori, e' ovviamente una divoratrice di kimchi (le aberranti verdure salmistrate e speziate piatto base della cucina coreana) e guarda qualsiasi drama con tipi come Matsumoto Jun o Ogura Shun (non sono sicuro del cognome di quest'ultimo, ma e' poco rilevante).

Lavora come insegnante in una scuola internazionale di lingua giapponese, e nonostante lo stress tiene duro.

Ma torniamo a noi. Arrivo a scuola, la saluto, vado in aula studio e mi appiscocco beatamente per un'oretta: la stanchezza e' arrivata tutta di colpo e devo prepararmi per la serata imminente.

Quando sono le 5 e mezza ci dirigiamo assieme verso il Gunbali2, locale di recente apertura in cui si ricorda che il chamisul costa poco perche' in promozione. Si va presto in genere, perche' le metro chiudono a mezzanotte e per avere a disposizione abbastanza tempo non c'e' altro modo. O quasi, ma vedremo in seguito.

Non e' che si possa fare una descrizione di quanto accade durante una serata a mangiare sangyopsal, anzi riguardo l'aspetto prettamente culinario ne ho gia' parlato precedentemente.
Provo a far parlare le immagini quindi, allargando il campo e mostrando le persone che stanno attorno ai tavoli.

Eccoli quindi, attorno alla classica pignatta tutti felici e sorridenti. Notevole Jin, il terzo da sinistra, il quale durante l'universita' lavorava in un host club. La serata e' trascorsa liscia e tranquilla: tanto sangyopsal e brindisi di chamisul, la compagnia tiene botta (quasi tutta almeno, ma sono asiatici mica e' colpa loro) e si prosegue, con un paio di comparse a sorpresa.

Eccoli, uno e due da sinistra. Ibedon e il Penny che non perdono occasione di farsi una bevuta in compagnia. Senonche' la ragazza di Don si e' sentita male, e portata a casa di Penny gli ha vomitato ovunque. Ma a parte questo, che ha poi segnato irrimediabilmente l'umore (e i rapporti) dei due nel fine serata, e' stato nel complesso divertente.

Arrivate le 11 e mezza, il momento clou. "Minnaaaa kaeroze!" la chiamata del si torna a casa. Par vera. A questo punto in genere, i "soliti" intervengono per far si che in un modo o nell'altro accada qualcosa che faccia perdere il treno a qualcuno, lasciando quindi a tutti gli altri l'unica soluzione di fargli compagnia fino all'alba. In genere e' il CM che si occupa di questo, ma sabato non e' potuto venire causa lavoro, quindi la delega se la sono presa Jin e Jeh Won che nel tragitto dal locale alla stazione di Shin Juku sono riusciti a convincere i piu' restii a virare verso un'izakaya piuttosto che verso i cancelli dei treni. Operazione riuscita, e ci troviamo tutti scalzi a calcare i pavimenti di legno di un Watami a Nishi Shin Juku, rinfrancandoci con piatti tipici (pelle di pollo impanata) e qualche bicchiere di Sawa.

E intanto si decide: che fare nelle ultime ore? E qui mi ergo, sostenendo che non si puo' non andare al karaoke. Quindi, usciti in strada ne cerchiamo uno; senza fare troppi sforzi veniamo agganciati da uno dei ragazzi di un Big Echo vicino, uno di quelli che passano la notte fermando i passanti e proponendo loro una sosta nel loro locale invece che in quello del vicino.


Solo che il poveretto ( a sx nella foto) non sapeva con chi aveva a che fare. Potete vedere un momento della lunga contrattazione, che ci ha portato ad ottenere 2 ore di karaoke con drink illimitati a 1500Yen a persona (circa 10 euro).

E cosi' abbiamo trascorso gli ultimi scampoli della notte. Ho finalmente potuto cantare "Fire Cracker" degli Ellegarden (ci hanno messo mesi a inserirla nei karaoke ffs) e la cover dei BeCru della canzone di Phil Collins "Against all odds" ha mietuto un successo inaspettato. Per il prossimo giro mi tengo degli assi nella manica non da poco, ma ne parlero' a tempo debito.


La serata va cosi' a concludersi, mentre ognuno trova faticosamente la via di casa. La prossima volta ci sara' sicuramente un CM con il bisogno di sfogarsi per aver perso una serata, e gia' si profetizzano risultati migliori. Sperando che i kami vigilino su di noi e soprattutto sull'appartamento del Penny.

lunedì, novembre 26, 2007

Metti un sabato e riempilo a dovere (Luce)

Avevo scritto un papiro di introduzione per questo post, in cui volevo raccontare per brevi capi sabato scorso, ma arrivato circa alle 11 di mattina mi sono accorto di aver sbrodolato troppo, cosi' riparto, cercando di descrivere solo i concetti fondamentali.

Mattina, ore 6. Sveglia per andare a giocare a baseball con Kazufumi.

Chi e' Kazufumiii?! Kazufumi e' l'amico mio, quello italiano. Talmente italiano che se gli dici "pasta" non pensa agli spaghetti ma risponde "grazie non mi drogo". -Follie serali

E' un tipo a posto Kazufumi, ne ho gia' parlato tempo addietro qui , ma non ho mai avuto modo di metterci una foto a corredo. Anzi non ne avevo voglia. Rimedio subito.

Nella foto a fianco non e' uscito proprio benissimo, ma il momento e' interessante: sta infatti stendendo la pasta per i ravioli. Non e' che sia un cuoco, o meglio lo e' stato qualche anno fa prima di iniziare la meravigliosa avventura nell'ICE di Tokyo. A fare la pasta e a parlare italiano li ha imparati in Italia, e sa fare entrambi molto bene.
E' un patito di Ligabue e soprattutto di Vasco, tifa Milan e Urawa Reds e va matto per la pizza ai frutti di mare.

Esaurito questo argomento, torniamo a noi. E' ormai piu' di un anno che lo tarmo per farmi giocare a baseball, sport della sua giovinezza (era un ragazzo che sognava il Koshien lui) e che pratica tutt'ora con ex compagni di liceo e colleghi di colleghi di lavoro.
Insomma, a marzo di quest'anno sono riuscito a convincerlo a mettermi in squadra, nonostante lui si dichiari non propriamente convinto delle mie capacita'. Intanto pero' in questi mesi qualche progresso l'ho fatto, e devo dire che e' uno sport molto divertente e diverso da come lo si puo' immaginare solo guardandolo.

Ecco, questo era il team di sabato. Il primo in basso a sinistra e' proprio Kazufumi, mentre gli altri due a destra inginocchiati sono Taisuke e Kōichiro, ex compagni di liceo del cuoco provetto e solidi compagni di izakaya.

Tornando alla partita, purtroppo e' finita male. Dopo il punteggio in perfetto equilibrio fino al secondo inning supplementare, abbiamo perso alla morra cinese.

A questo punto, stanchi e amareggiati, ci saremmo dovuti dirigere a casa. Vorrei dire di essere stato ignaro a quel tempo di cosa mi sarebbe aspettato, ma purtroppo ero ben conscio che la giornata non era conclusa, e con il calare del crepuscolo altre prove mi attendevano nella vicina Ōkubo...

mercoledì, novembre 21, 2007

La crew

A volte ritornano, a volte no. E altre volte ancora arrivano tutti insieme. Ieri e' stato un pillolone non da poco, un'esplosione di reminescenze proustiane che mi ha quasi commosso.

Ieri pomeriggio sono andato a trovare Eun Son alla scuola dove lavora, che poi e' la stessa che ho frequentato. Appena uscito dalla stazione di Yoyogi, neanche a farlo apposta mi si para davanti, piu' incredulo di me, il Coreano Molesto che saltandomi al collo (ecco perche' e' molesto) mi ha fatto un mucchio di feste e, dato che era di corsa, ha promesso un festone per sabato (ed ecco perche' nonostante sia molesto andiamo d'accordo).



La foto e' abbastanza indicativa: sono rappresentati quattro ebeti confinati nella stanza fumatori. Il primo a sinistra e' proprio lui, il CM, segue Marvin (Filippine), Khan (Bangladesh) e Ibedon (Nigeria). Non e' una foto a caso, nel senso che alla fine era il gruppo con cui mi trovavo meglio e con cui ho organizzato le serate migliori. Di loro ieri ho visto solo il CM: Khan era gia' andato via, Marvs ora frequenta i corsi mattutini e Ibedon ha lasciato la scuola da un bel po'. Ora fa l'insegnante di inglese per bambini delle elementari, confesso pero' di non riuscire a immaginarmi la scena. Preciso che Khan non ha una tika in fronte, era un adesivo trovato non so dove col quale scimmiottava movenze indu'. Autoironia.

Tornando a ieri, piu' mi avvicino alla scuola e piu' gente si ferma a salutarmi per strada: non che fossi cosi' popolare, ma essendo stato l'unico italiano in tutto l'istituto mi aveva dato un minimo di particolarita'. Cosi' ecco I Yon (sempre tiratissima e ben truccata) che addirittura scavalca il guard rail Hisashiburiiiiiii esclama sorridente.

Fuori della scuola, il resto della crew. Motherfuckeeeeer dal Ghana con furore, questo e' David che col suo ottimo inglese (e il sempre pessimo giapponese) mi saluta garbatamente. Assieme a lui Kobe e -sorpresa!- Siripong, il 19enne di Bangkok che avevamo in classe i primi tempi, finche non ha lasciato precocemente la scuola per andare a lavorare come barman in un night thai.

Sono davvero stupito,
non lo vedevo da quando Jey Myong si era rotto la clavicola facendo a botte col suo capo (gran serata pure quella, se non fosse che Jey Myong ha dovuto subire un intervento alla spalla ed e' stato due mesi col braccio al collo; da qui la lezione "mai molestare un thailandese, mai"). Sta sempre bene Siripong, occhialoni e l'aria di chi cascasse il mondo e' tranquillo. La foto e' un reperto di altri tempi, eravamo nel locale coreano a Kabuki-chō dove lavorava Ka Jin (la ragazza in piedi).

Ci scambiamo promesse di nuove serate assieme e ci spero davvero perche' mi mancano moltissimo i primi tempi della scuola, quando ci si parlava piu' a gesti che a parole ma si stava assieme da dio, imparando a conoscersi per come ci si comportava e non per i concetti espressi (che non andavano oltre al "io tu birra insieme").

Entro a scuola e ci sono tutti gli altri. La scuola non e' cambiata di una virgola: qualche rinnovo tra gli inseganti forse ma in generale lo zoccolo duro rimane. Tra cui Kidokoro sensei, la responsabile di classe che piu' ha legato con noi.



Kidokoro Asami, la si vede in blu nella foto (quello "in nero" invece e' David hahaha), ha la mia eta' e noi siamo stati la sua prima classe. A spiegare non era sempre il massimo, ma compensava con una simpatia e un attaccamento per noi incredibile. Tanto che non saltava una delle nostre feste, anche perche' nell'eventualita' ci pensava il CM a farla desistere dallo stare a casa.
Da lei abbiamo probabilmente imparato di piu' fuori che dentro la classe, e forse e' il modo migliore per apprendere il giapponese, senza contare che dopo un paio di birre sentirla parlare era uno spasso.

Il post di oggi e' sconclusionato, ma e' stato dettato da un'ondata di nostalgia implacabile. Spero vivamente che il CM non tiri pacco sabato, anche se non ci spero molto: in genere il weekend e' critico per chi lavora nella ristorazione (vale a dire il 90% degli studenti) e non e' quasi mai possibile incontrarsi tutti. E anche per questo motivo quando l'occasione accade e' solitamente memorabile.