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[How to Dismantle an Atomic Bomb - 2004]

martedì, febbraio 28, 2006

Buona caccia

E con questo faccio il saldo di sabato.
Alla fine mi sono arreso all'evidenza, da solo e girando a babbo non riusciro' mai a trovare un negozio interssante, cosi' ieri pomeriggio ho chiesto consiglio a un collega per trovare i punti Book-Off nelle zone circostanti.
Parentesi: Book-Off e' una catena di negozi specializzati nella vendita di libri. manga, cd, dvd, gadget usati. Tutti gli articoli sono tenuti ovviamente benissimo e i prezzi sono ottimi, a buon ragione la compagnia prolifera e i pv sono sempre colmi di gente. Riprendo il discorso.
Dopo una scorsa in internet i target individuati sono due, Naka-Meguro e Harajuku. Opto per il secondo che e' piu' vicino, "Se prendi la Ginza e cambi a Omotesando con la Chiyoda arrivi vicinissimo" mi dice lui, ringrazio e esco dall'ufficio, ma non ho grande voglia di cambiare la metro, cosi' arrivo a Omotesando ma esco in strada.

Non e' che sia cocciuto o bastiancontrario, o magari molto alternativo, semplicemente ho fatto -ancora settimane fa- un ragionamento del genere: Tokyo come tutte le citta' dotate di metropolitana e' estremamente semplice da girare e impossibile da perdersi. Il lato negativo di questa disarmante "semplicita' di utilizzo" e' la totale perdita di orientamento e la deframmentazione percepita degli spazi.
Usando la metro infatti non si ha una visione globale della citta', ma solo tante stazioni collegate in linea retta da altrettanti treni; il fatto che a Tameike Sanno non si sappia che per proseguire verso Shibuya in realta' il treno viaggia in senso opposto per i primi tratti e' ininfluente, il passeggero sa che comunque arrivera' a Shibuya. Insomma girare con i mezzi pubblici si perde la conoscenza quella vera, della citta' e soprattutto il gusto di girarla nella sua interezza.

Esco su Omotesando quindi, e mi incammino in direzione ovest verso Meiji-Jingu. Omotesando e' una bella strada, larga e affiancata da grandi negozi e department store. E' una delle poche strade ad avere un nome, il che fa capire la sua importanza. All'incrocio con Meiji-dori attraverso e giro a destra verso Harajuku, pochi passi e sono al Book-Off.
E' molto grande, su due piani, e la sezione cd e' immensa, con alti scaffali e piccoli sgabellini per frugare le mensole piu' alte. Inizio la ricerca, inveendo come sempre contro l'ordine alfabetico sfigato dei giapponesi e le loro traslitterazioni farlocche.
Individuo il cartellino "Rude Bones" sussulto. Guardo bene ma e' vuoto, gia' sto per levare al cielo imprecazioni quando noto a fianco una copia di "Something that's Original", infilata nel box dell'autore succesivo. La prendo al volo e proseguo. Non sono cosi' fortunato con i Beat Crusaders, il loro spazio e' desolatamente vuoto... buon segno mi dico, la gente li apprezza. Girovago un po', cerco qualche autore ma senza risultati: in particolare non trovo nemmeno lo spazio riservato ai The Pillows, ancora non ho capito come cazzo scrivono il loro nome.
Pago e prima di uscire faccio un giro di tutto il negozio, tanti dvd, tanti manga, tanti dvd e manga erotici, libri... c'e' veramente di tutto. "Ah, Meister", mi e' appena venuto in mente che non li ho cercati, vado alla M e guardo un po'. All'imporvviso l'illuminazione: qualche stronzo ha messo il cd "Musicrusaders" dei Beat Crusaders in questa sezione, fulmini su di lui e ringraziamento al Kami che mi ha concesso la scoperta, lo faccio mio e pago tutto contento.

Morale: due album rari trovati, spesa totale 3050yen (20 euro), sono ovviamente gia' finiti nell'iPod.

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