E' quello che ho pensato ieri uscito da Umi, uno dei locali di sushi piu' avanti di Tokyo, talmente avanti che una persona normale deve prenotare un mese prima, se sei uno che conta invece bastano due settimane.
Il locale e' piccolo, piccolissimo. Terra' si e no 20 persone pigiate e assomiglia a un tradizionale sushi bar, con bancone attorno allo chef e 3 tavolini da -forse- quattro persone. Ma il sushi ragazzi e' magico.
Ho fatto la carrellata completa: sashimi come overture e poi via via tutte le qualita' di ricci, polpi, molluschi, uova di pesce, main course di pesce al vapore e alla fine lui, il sushi. Tonno (3 parti di tonno, chu-toro, akami-toro, o-toro), salmone, seppia, polpo, tamago-yaki (frittata alta e vaporosa, assolutamente deliziosa),insomma ho mangiato sushi che mi bastera' per due mesi e sono strettamente convinto che la prossima cena ai kaizenzushi sara' un esperienza quasi deprimente.
Perche' ora so cos'e' il sushi.
Nota aggiuntiva: e' uno spettacolo anche visivo vedere preparare il sushi da mani esperte, il gestore e il suo assistente sono veramente bravi, nonche' giapponesi fino al midollo ma e' difficile da spiegare. Basti sapere che per salutare si inchinano profondamente e congiungono le mani davanti alla fronte chinata, robe da altri tempi.
Il prezzo per quanto alto vale decisamente la qualita' del tutto.
1 anno fa
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