Ci si riferisce alla Tokyo Metro ovviamente.
Non si parla di come salire sui treni o timbrare i biglietti, e nemmeno come farli. L'argomento principe di cui voglio trattare e' il comportamento che conviene tenere per passare da turista niubbo a utilizzatore avezzo e smaliziato. O almeno questo e' l'obbiettivo.
Perche' scrivere di una futilita' del genere? Perche' non e' una futilita'; prima di tutto aiuta a combattere lo stress, in secondo luogo puo' pure abbattere i tempi di percorrenza, quindi ora mi concentro e inizio la disquisizione.
Tra un treno e l'altro bisogna sgambettare lungo scale, corridoi e -in stazioni piu' grandi- attraverso piccole mall; tutto questo avviene anche a Milano o Roma, solo che le norikae (congiunzioni) di Tokyo sono infarcite di una quantita' tale di persone che spesso risulta difficile anche imboccare una deviazione. Ci si sposta a blocchi insomma, e qui si scorge una differenza tra tipologie umane: esiste la persona-che-guida, che taglia attraverso le altre e sceglie la propria strada, e la persona-che-segue, ossia la massa che furbescamente si accoda a una persona-che-guida e sfrutta la scia. E' ovviamente comodo rientrare in questa seconda tipologia, anche se esistono svantaggi legati al fatto che si sta accodati a n persone per n tempo, e oltretutto bisogna sperare che la persona-che-guida vada nella nostra stessa direzione.
1) Passo, passo, cadenza.
Cosa si puo' fare dunque? Metodo scientifico: osservare e sperimentare.
Esiste, tra i tunnel sotterranei della capitale nipponica, una legge conosciuta e implicita seguita e rispettata da tutti, che si basa su un semplice principio fisico.
Chi ha piu' quantita' di moto ha la precedenza.
Essendo i giapponesi un popolo composto prevalentemente da individui di corporatura normale, tendente al minuto (ma ci sono le eccezioni eh) la massa non conta moltissimo, e quindi ci si basa sulla velocita'. Ebbene si, ci ha il passo piu' veloce e deciso, guadagna strada anche attraverso a folle e folle di persone, che sommessamente cederanno il passo a chi e' piu' veloce di loro. Attenti a non esagerare oppure finisce ad autoscontri.
2) Anche l'occhio vuole la sua parte.
In aggiunta all'andatura, serve esprimere decisione. Un tizio che cammina a passo accelerato con l'espressione da balbo in viso non desta certo rispetto, bisogna invece sapersi imporre psicologicamente, soprattutto su chi viene in senso di marcia opposto. La cosa migliore e' mostrare un'espressione dura, quasi incazzata, ma attenzione! senza guardare le persone, non siete arrabbiati con loro. Sguardo dritto davanti quindi, tendente all'orizzonte: voi siete dei duri che guardano oltre, che hanno ben altri pensieri che occuparvi di vedere se avete ostacoli sul vostro passo. E poi siete stranieri e gli stranieri duri fanno impressione. Risultato garantito anche nel caso di vagoni strapieni: fate la faccia incazzata e i passeggeri cercheranno di lasciare un po' di spazio attorno a voi.
3) Sapere dove si mette i piedi.
Ora siete iniziati ai grandi segreti della metro, con passo veloce e sguardo alla Bruce Willis potete andare ovunque. Gia', basta sapere dove. Studiate, istruitevi, usate l'intuizione. Camminar decisi e poi fermarsi ogni 10 metri a cercare indicazioni o leggere guide vi releghera' a figura di pagliacci; la conoscenza della direzione e' la parte teorica del tutto, ma e' essenziale per la riuscita pratica. Non serve avere le piantine stampate in mente, ricordatevi i colori delle linee e seguite i cartelli di conseguenza, senza fermarsi a riflettere.
Welcome to the real World.
1 anno fa
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